«No ai disabili in aule affollate»: ​Ischia vince la sfida con il Miur

«No ai disabili in aule affollate»: Ischia vince la sfida con il Miur
di Ciro Cenatiempo
Martedì 31 Gennaio 2017, 09:13
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ISCHIA. La «Buona Scuola» e la spending review non vanno d'accordo. Soprattutto se c'è da difendere i diritti dei ragazzi, a cominciare dai disabili. Diritti «incomprimibili», come ha stabilito la Corte Costituzionale che, dichiarando l'illegittimità di una legge abruzzese che lasciava prevalere gli interessi della finanza pubblica, lo scorso dicembre ha chiarito che «è la garanzia dei diritti incomprimibili a incidere sul bilancio e non l'equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione». Non c'è risparmio che tenga. In questo scenario, vanno poi presi in considerazione gli spazi adeguati per tenere lezione e il numero di alunni e docenti che condividono un'aula. Di norma non possono essere più di venti. Ed è in questo contesto che si ambienta il caso della scuola media del plesso Fundera a Lacco Ameno, che fa parte dell'Istituto comprensivo «Mennella». Qui, di fronte a 43 iscritti al primo anno, tra i quali ben cinque disabili, all'inizio dell'anno scolastico erano state istituite solo due classi, decisione che ha mandato su tutte le furie i genitori che chiedevano una classe in più per evitare disagi evidenti. Del resto nell'edificio ci sono solo 9 aule didattiche di piccole dimensioni che «non possono ospitare un numero di persone, comprensivo di alunni e docenti superiore alle 17 unità», come si legge nel documento di valutazione dei rischi del plesso Fundera.

Di fronte a questa contraddizione i genitori non sono rimasti a guardare. Dopo aver presentato una diffida, hanno inoltrato un ricorso al Tar della Campania che ha dato loro ragione in prima battuta. La partita sembrava chiusa, ma il ministero dell'Istruzione - con l'Avvocatura dello Stato - ha impugnato il pronunciamento dei giudici amministrativi regionali, finendo però con il collezionare una seconda sconfitta. Definitiva. Infatti il Consiglio di Stato ha chiuso la querelle con una ordinanza della Sesta Sezione, accogliendo le richieste dei genitori che, difesi dall'avvocato Bruno Molinaro coadiuvato dall'avvocato Lucrezia Galano, avevano sottolineato l'importanza cruciale dell'apertura di una terza classe. Una bocciatura, quella del Miur, che assume rilievo nazionale. 

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