Edilizia sanzionatoria

Anche in questo campo, riconducibile al diritto amministrativo, l’avvocato Molinaro ha maturato, nel corso degli anni, vastissima esperienza per la innumerevole serie di ricorsi al T.A.R. proposti avverso provvedimenti prevalentemente comunali non sempre immuni da vizi, come nel caso dell’esercizio del potere sanzionatorio nonostante l’avvenuta presentazione di istanze di condono edilizio o di accertamento di conformità urbanistica non ancora esaminate.

La demolizione, pur essendo volta ad assicurare il ripristino dell’ordine urbanistico violato, deve pur sempre tener conto di determinati fattori, come, ad es., il notevole decorso del tempo, con conseguente affidamento del privato, delle “garanzie partecipative” quando la situazione dedotta in giudizio è controversa e persino dell’avvenuta sottoposizione dell’immobile a sequestro penale, come ritenuto di recente dal Consiglio di Stato con una sentenza innovativa, secondo cui “è invalido e, comunque, inefficace l’ordine di demolizione di un immobile abusivo colpito da sequestro penale per l’assenza di un elemento essenziale dell’atto, tale dovendo intendersi la possibilità giuridica dell’oggetto del comando”.

L’avvocato Molinaro si è occupato, in varie cause, anche della legittimità dei procedimenti di semplificazione amministrativa innescati dalla presentazione al comune di una D.I.A. o di una S.C.I.A., analizzando – fra l’altro – le problematiche connesse alla tutela dei terzi, alla luce dei più recenti orientamenti giurisprudenziali, nonché quelle derivanti dall’annullamento dei titoli una volta decorso il termine di 18 mesi dal loro rilascio (art. 21 nonies della legge n. 241 del 1990, come modificato dalla c.d. legge “Madia”).

Il quadro legislativo che ne viene fuori è estremamente complesso e, per molti aspetti, poco chiaro, anche tenuto conto dei ripetuti interventi del legislatore regionale nell’esercizio della c.d. “potestà legislativa concorrente” (in materia di “governo del territorio”).

Un ginepraio di norme e di interpretazioni giurisprudenziali non sempre coerenti tra loro, nel quale l’ausilio dell’avvocato esperto può contribuire a realizzare la giusta composizione degli interessi coinvolti, quello pubblico e quello privato.

L’avvocato Molinaro ha anche proposto numerosi ricorsi avverso permessi a costruire o in sanatoria rilasciati illegittimamente e con pregiudizio delle ragioni dei clienti, proprietari confinanti.

Sempre per conto di questi ultimi, danneggiati dall’altrui edificazione abusiva, ha attivato molteplici procedure per costringere i funzionari comunali, attraverso l’annullamento del silenzio-rifiuto, a dare esecuzione ai provvedimenti sanzionatori adottati e non sospesi o annullati in sede giurisdizionale.

Svariati sono stati anche i giudizi di ottemperanza a sentenze di condanna, con nomina di commissari “ad acta” per l’esecuzione.

Da ultimo, l’avvocato Molinaro ha anche ottenuto dal T.A.R. Campania una sentenza che definire storica non è un eufemismo (la n. 3734/2017 della Sezione VI), giacché tale pronuncia, in accoglimento delle tesi difensive, ha addirittura modificato un precedente orientamento giurisprudenziale radicatosi in seguito ad una sorprendente (ma pur sempre autorevole) decisione delle Sezioni Unite della Cassazione in materia di esecuzione di ordine di demolizione e comportamenti materiali della P.A.

Con tale decisione, le Sezioni Unite hanno, infatti, affermato che, per pretendere l’esecuzione di un ordine di demolizione rimasto inottemperato, bisogna rivolgersi al giudice ordinario e non al giudice amministrativo.

Il T.A.R. è stato invece di diverso avviso, dopo aver precedentemente aderito in alcuni giudizi alla tesi del difetto di giurisdizione del giudice amministrativo.