L’avvocato “urbanista” è, indubbiamente, anche in grado di dare un importante contributo alla programmazione e gestione dell’uso del territorio, per le sue conoscenze in materia di diritto, articolazione dei processi di pianificazione, normativa ambientale e paesaggistica, procedimenti amministrativi, organizzazione e gestione delle aree protette.
È, tuttavia, pacificamente riconosciuto che, nelle zone assoggettate a vincolo, l’attività di pianificazione soggiace alle previsioni dei piani paesaggistici, posti in posizione giuridica sovraordinata.
Le stesse disposizioni del Codice del Paesaggio sanciscono, infatti, la prevalenza del piano paesaggistico sugli altri strumenti di regolazione dell’uso del territorio, assolvendo il medesimo piano alla funzione conservativa degli ambiti reputati meritevoli di tutela, che non può essere sottomessa a scelte di tipo urbanistico, per loro natura orientate allo sviluppo edilizio ed infrastrutturale.
L’avvocato Molinaro si è occupato, nella sua intensa carriera, di osservazioni ed impugnative di piani regolatori, varianti, piani paesaggistici, vincoli, permessi a costruire, autorizzazioni paesaggistiche, accertamenti di compatibilità paesaggistica, procedure di conferenze di servizi, valutazioni di impatto ambientale, ecc.
L’avvocato Molinaro ha anche acquisito competenze specialistiche in materia di lottizzazione abusiva negoziale e materiale sia sul piano penale che amministrativo.
Tra i vari casi trattati, va ricordato quello del maxi processo imbastito dalla Procura della Repubblica di Napoli per una presunta lottizzazione abusiva accertata anni addietro nel comune di Barano d’Ischia, frazione Fiaiano, su appezzamenti di terreno della superficie complessiva di circa 31.000 mq e conclusosi con una sentenza di proscioglimento pronunziata dal Tribunale in composizione monocratica in data 19.7.2011 e divenuta irrevocabile.
La vicenda aveva destato notevole interesse e scalpore in Campania, per essere stati coinvolti numerosi imputati ed un notaio, e aveva fatto puntare ancora una volta l’indice contro l’isola d’Ischia, additata come la patria dell’abusivismo.
Tuttavia, l’accusa, all’esito del dibattimento, è stata ritenuta totalmente infondata.
Da notare che il Procuratore della Repubblica dell’epoca aveva addirittura indetto, durante la fase delle indagini preliminari, una specifica conferenza sul tema che aveva avuto notevole eco sulla stampa nazionale anche per la pavenatata confisca di un numero considerevole di case abitate da nuclei familiari con anziani e bambini.